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Parigi: Montmartre

La Butte che tutti amano

Da dove arriva il fascino di Montmartre? La collina è intasata di turisti, a tutte le ore. Gli abitanti si vantano di essere l'unico quartiere di Parigi ad avere le vigne, ma il vino prodotto è davvero pessimo. E' vero che la Butte è la collina dove hanno vissuto Delacroix, Picasso, Modigliani, Van Gogh e Utrillo ma oggi ci sono solo artistelli che vendono quadri fatti in serie a poveri turisti sprovveduti e dei grandi non è rimasta neanche l'ombra. Allora, qual è il segreto di Montmartre, che l'ha resa famosa e amata in tutto il mondo?

Montmartre è un mondo a parte

Montmartre è sempre stata qualcosa a parte rispetto a Parigi; dentro la città, ma sempre in modo diverso, irriverente. Diversi episodi della storia hanno segnato questa diversità: nel 1871, dopo la resa della Francia ai prussiani, abitanti di Montmartre si rifiutarono di consegnare il cannone che era a guardia della collina. Uccisero i generali venuti a sedare la rivolta, dando inizio alla Comune di Parigi. Quando nel corso del 1800 Parigi divenne la città della borghesia ricca e trionfante, Montmartre era il quartiere maledetto, quello degli artisti in cerca di ispirazione e i borghesi annoiati in cerca di emozioni forti: le prostitute, i bordelli, l'oppio, il vino forte, il Moulin Rouge, il Cancan e il cabaret.

Saint Pierre de Montmartre

Nonostante la più famosa Basilica del Sacro Cuore la chiesa preferita dagli abitanti di Montmartre è Saint Pierre, che si trova vicino a Place du Tertre, la piazza degli artisti che infatti in Saint Pierre vanno a venerare Notre Dame de Beauté, la loro patrona. Saint Pierre è ricordata anche perchè in questa chiesa, nel 1534 Ignazio di Loyola fondò la Compagnia di Gesù.


Il cimitero di Montmartre

Come gli altri cimiteri di Parigi, anche quello di Montmartre non è solo un posto di riposo per i defunti ma anche un luogo storico, dove si possono trovare le tombe di grandi artisti: ci sono quelle di Stendhal, Zola, Berlioz, Dumas e Truffaut.

Rue Lepic, Moulin de la Galette e il favoloso mondo di Amelie

E' una delle strade più caratteristiche per arrivare a Montmartre. Man mano che la sua salità si fa più ripida, sembra di abbandonare Parigi per entrare in un altro mondo. I negozietti, i ristorantini, i primi scorci di panorama con la capitale stesa ai piedi della collina. C'è anche una canzone di Ives Montand, che la dice "Così bella, con i suoi colori, Rue Lepic, in alto, verso Montmartre". Per chi ama il cinema, qui c'è il bistrot “Les Deux Moulins”, quello in cui lavorava Amèlie, la protagonista di Il favoloso mondo di Amelie. Vicino a Rue Lepic c'è uno dei mulini che una volta riempivano Montmartre: è il Moulin de la Galette, immortalato da Renoir in un suo celebre quadro.

La Place du Tertre

Se avete mai visto una foto di Montmartre, quasi sicuramente ritraeva questa piazza. E' il centro del quartiere, affollata di pittori, disegnatori e turisti. Tutto intorno ci sono negozietti, atelier di artisti, ristoranti e caffè. Fate attenzione ai disegnatori: vi chiederanno se volete una caricatura e mentre state decidendo vi metteranno in mano il disegno già pronto, chiedendovi un pò di euro.

Le Moulin Rouge

Poco più avanti di Place Pigalle, proseguendo per il Boulevard de Clichy, c'è il Moulin Rouge. Anche se è conosciuto per il Cancan, in realtà si racconta che qui è nato, nel 1893, lo spogliarello. Una ragazza, che partecipava ad un concorso per modelle, salì su un tavolo e si spogliò. Si trattò di un evento sconvolgente per l'epoca; la pubblicità che porto al Moulin Rouge spinse anche gli altri cabaret a mettere in scena degli spettacoli in cui gli spogliarelli erano più immaginari che reali. Se avete un pò di soldi da spendere, ancora oggi ci sono diversi spettacoli interessanti.

Pigalle

Riesce difficile credere che Pigalle faccia parte della romanticissima Montmartre: quando cala la sera, questa zona del quartiere vede cambiare volto. Si accendono le luci, che illuminano le prostitute e i loro protettori, i bordelli e i sexy shop creano un'atmosfera francamente squallida. Non c'è traccia della Pigalle trasgressiva del '800 che attraeva borghesi in cerca di emozione e di carne. Non si possono fare foto alle ragazze e ai locali; se lo fate, dovete fare i conti con i buttafuori. Più pericolosi di questi sono i buttadentro, che cercheranno di farvi entrare nei locali porno. A Pigalle si arriva con la Linea 2 della Metro, fermata Pigalle.

 

Lapin Agile

Qui è nato il cabaret . L'insegna presenta un coniglio che salta dentro ad una pentola con una bottiglia di vino in mano; nel 1875, la dipinse il pittore caricaturista André Gill. Il nome originario era quindi " Le lapin à Gill " che poi, poeti e artisti della parola di Montmarte hanno cambiato in Lapin Agile. Intorno al 1900 quello che era un semplice cabaret diventa il punto di incontro di pittori, scultori, scrittori, musicisti, che bevendo e mangiando ai tavoli del Lapin, parlavano di arte, confrontandosi e scambiandosi esperienze. Erano tutti sconosciuti, ma si chiamavano Picasso, Utrillo, Braque, Modigliani, Guillaume Apollinaire, Max Jacob.

Come arrivare a Montmartre

Il modo migliore per godersi la passeggiata (molto faticosa) è prendere la metro linea 12 e scendere ad Anvers e poi da lì salire ai piedi per la collina. Ci sono anche altre fermate. Se volete prendere la funicolare, dovete scendere ad Abesses. Una scalinata ripida ma molto bella costeggia la funicolare.

Metro
Linea 12: Jules Joffrin o Abesses.
Linea 2: Anvers o Pigalle

Se non ve la sentite di arrampicarvi a piedi lungo la collina di Montmartre, potete prendere la funicolare che porta fino nel cuore del quartiere. Da lì, proseguite a piedi.

Bus : 30, 31, 54, 80, 85, Montmartrobus.

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